Astensione dal voto, frustrazione, complicità, voglia di politica vera
C'è questo tale Almasri, che è stato a capo del più grande campo di internamento in Libia, dove ha torturato migliaia di persone, che era in giro per l'Europa in vacanza. Che fosse una vacanza si desume, credo, dal fatto che lo hanno arrestato in Italia quando doveva assistere a una partita di calcio. Facciamocelo raccontare da Wikipedia, che riporta anche le fonti delle informazioni. Io non le riporto, ma le trovate in rete. Wikipedia:
Nato il 16 luglio 1979 a Tripoli nella Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista[2], dal 2015 sarebbe stato a capo delle operazioni delle Forze speciali di deterrenza (RADA) presso la prigione allestita nell'aeroporto militare di Mitiga, considerato come il principale centro di detenzione dell'area di Tripoli.[2]
Il 2 ottobre 2024 l'ufficio della procura presso la Corte penale internazionale (CPI) ha richiesto un mandato d'arresto a suo carico accusandolo di crimini di guerra e crimini contro l'umanità; il mandato è stato emesso il 18 gennaio 2025.[2] L'ambasciata italiana nei Paesi Bassi è stata quindi informata dalla CPI che Elmasry, che in quel momento si trovata in Germania, si sarebbe recato in Italia.[3] Dopo l'emissione di una red notice dell'Interpol su mandato dell'Aia,[4] è stato arrestato dopo la fine della partita Juventus-Milan (al quale lo stesso aveva appena assistito e di cui è tifoso) nei pressi dello Juventus Stadium[5] il 19 gennaio dalla DIGOS, venendo trasportato presso il carcere delle Vallette. Proprio la sua identificazione per accedere agli ingressi della struttura sportiva, hanno fatto scattare l'allarme nei sistemi informatici di riconoscimento delle forze dell'ordine italiane consentendone il fermo.[6] Successivamente la Corte d'appello di Roma ne ha disposto la scarcerazione il 21 gennaio successivo per l'irritualità dell'arresto, scaturita dalla mancata approvazione del Ministero della giustizia.[7] Dopo la scarcerazione il militare libico è stato espulso[8] e rimpatriato in Libia a bordo di un aereo di Stato italiano e, su esposto presso la procura di Roma dell'avv. Luigi Li Gotti, vengono indagati la premier Giorgia Meloni, il ministro dell'interno Matteo Piantedosi, quello della giustizia Carlo Nordio e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano per favoreggiamento e peculato.[9][10]
Questa è la storia. Dalla quale si capisce che: siccome l'arresto è stato ordinato il 18 gennaio, lui è stato arrestato in Italia dove si trovava il giorno dopo e dove ha fornito i documenti per entrare allo stadio. I tedeschi non hanno passato a noi la patata bollente, come si insinua, sull'onda del divide et impera di Trump, a cui piace tanto, come strategia, dividere l'Europa. Almasri in Italia c'è venuto da sé perché voleva vedere una partita di calcio. (Mi scapperebbe da dire che nella vita non ci può essere solo crudeltà e torture, ogni tanto bisogna anche divertirsi come tanti!)
Il mandato di arresto del tribunale dell'Aja è stato ignorato completamente e consapevolmente e il tipo è stato rimandato in Libia a fare il suo "lavoro".
Mio marito vuol seguire la trasmissione della Gruber della sera, 8 e mezzo, le altre non ci si fa. La volgarità e le urla di Mario Giordano, l'inquadramento filogovernativo degli altri e anche Bianca Berlinguer palesemente incapace di domare leoni, o iene, come invece sa fare la Gruber, (che d'altra parte ne ospita una per volta), non si sopportano più da tanto.
L'altra sera Bersani, dalla Gruber, ribadiva che il documento, che la presidente del consiglio diceva fosse un avviso di garanzia e sventolava dicendo che non si faceva intimidire, era un atto dovuto. Uno dei "giornalisti" servi della destra parlava della Meloni come di una vittima perseguitata dalla magistratura, dalla stampa, praticamente da tutti, quando è chiaro che almeno la stampa l'ha quasi totalmente a favore. La mattina dopo a "Tutta la città ne parla", radio tre, Pietro Del Soldà, credo fosse lui, anche lui poco adatto a domare iene, ha condotto una lunga discussione fra giornalisti in cui ha dominato il cinismo, non per responsabilità sua. Lui è giovane e educato, rispettoso delle persone, quindi inadatto a condurre certi dibattiti. Faccio presente che il cinismo questi "giornalisti" se lo possono permettere perché nessuno li bombarda, li violenta o li ferisce altrimenti vedi il cinismo odioso che fine farebbe. Pietro Del Soldà a un certo punto ha lasciato trarre questa conclusione ai suoi ospiti: che non bisogna essere ipocriti, perché questo tale Almasri lavora per noi. Lui o qualcun altro uguale hanno lavorato prima per Minniti, quando c'era lui con i suoi accordi, e ora lavora per l'Italia, in particolar modo, e per l'Europa, quindi diamoci una svegliata, ci fa comodo rimandarlo lì e che ci stia a lungo e magari in buona salute. Al diavolo i diritti civili se non sono i nostri, e anche i nostri, se sono di certe categorie, ora, si possono ignorare. Io poi non ho ascoltato il seguito.
Perché mi sono inoltrata in questo ginepraio?, si chiederà chi passa di qui. Perché sapere come vanno le cose serve a capire un po' tutta la situazione. Smettiamo di essere ipocriti si traduce in positivo: rendiamoci conto che siamo complici. Complici di questo Almasri e di tutti gli assassini, torturatori, stupratori all'opera in questo momento. Quindi anche noi che non siamo per niente d'accordo con modi e metodi ci stiamo raccontando stronzate, siamo, come ci chiamano senza conoscerci e senza sapere niente della fatica che facciamo nella vita, "radical chic". Come gli piace chiamare così gli elettori dell'opposizione non si può capire. Chi usa questa locuzione appartiene alla destra a priori, ha una precisa collocazione culturale.
Noi che: nonostante il dissenso, nonostante le firme per qualunque petizione, la sporadica partecipazione a qualche manifestazione, i tentativi di mantenersi in pace con meditazione e piccole azioni solidali, vediamo che siamo alla fine inutili e anzi complici di assassini, noi, che facciamo? Alla fine ci disinteressiamo, ci chiudiamo nel nostro guscio. Ci convinciamo che qualunque cosa facciamo non serve a niente. Qualcuno finisce per ignorare tutto ciò che non riguarda il suo piccolo intorno, qualcuno decide che non serve più andare a votare. L'astensionismo tanto detestato in questa luce si comprende benissimo. Se qui in Italia devo contrastare la Meloni, ma fuori c'è un'Europa che non funziona e non mi rappresenta, e che ora vira a destra estrema, e più fuori ancora ci sono Putin, Xi Jin Ping e Trump, per non dire del casino in Africa e nel resto del mondo, che posso fare io? A che servo?
E fin qui ci siamo. Ma la gente non subisce volentieri. Ha bisogno, certa gente, di opporre qualcosa di positivo allo sfacelo. Di costruire qualcosa che le sembri buono per bilanciare il male. Perché obbiettivamente torture, stupri, privazione della libertà, assassinii, sono il male per tutti. Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Quindi c'è chi si impegna nella protezione civile, chi fa volontariato, chi fa altre piccole cose che gli sembrano buone.
Ieri al tg toscano c'era per esempio un comitato che si è costituito a Bettolle contro la decisione del comune di cambiare la destinazione d'uso di certe aree vicine all'accesso all'autostrada. Significa forse farci, in quei campi, un altro outlet come quello di Foiano? O roba simile, come fosse una medicina per un'economia che non macina più.
Imparare dal passato recente: intorno a Arezzo ci sono aree immense di capannoni industriali costruiti con incentivi e contributi statali allo scopo di dare vitalità all'economia, tutti abbandonati e in disuso. Come se costruire i capannoni stimolasse di per sé l'economia. Aree che ora costituiscono un problema, che è complicato usare; cambiarne l'uso o dismetterle costa soldi che ora non ci sono. Per questa cosa dei capannoni costruiti a ufo in particolare bisogna chiamare in causa un certo ministro di cui non ricordo il nome. Fare a Bettolle un altro outlet? O cosa? Per vendere altra merce cinese che presto pare invaderà i nostri mercati europei dopo che Trump avrà messo i dazi nel suo? Per ritrovarsi tonnellate di materiali difficili da smaltire, prodotti senza regole di protezione in Cina? Con una popolazione che in maggioranza invecchia e non ha bisogno di merci ma di servizi? Certe volte davvero sarebbe meglio pensare prima di agire. Non ho idea di che colore politico sia il comune di Bettolle, ma stanno arrivando allo scontro. Ho sentito parlare le persone di questo comitato: non si capiva la parte politica, probabilmente erano molto misti, ma il buon senso c'era, e anche l'amore per il posto dove vivono, la Valdichiana in quelle zone è poco conosciuta ma molto bella. Quindi ecco dove finisce, anche quando si fa di tutto per soffocarlo, il bisogno di far politica, politica vera, la gestione della cosa comune: se mi impedisci di far valere la mia convinzione io mi sposto nel più piccolo, nel più prossimo, ma non mi lascio morire, non mi arrendo.
Nel mio piccolissimo io sono andata alla scuola elementare, lo scorso anno, a fare un po' di orto con i bambini. Quest'anno ho avuto qualche preoccupazione e un dolore alla schiena e alla gamba sinistra, a scuola ci sono stata due volte e abbiamo seminato e piantato qualche insalata che avrebbe dovuto nascere e crescere più avanti. Mi ero ripromessa di far di più a primavera, senonché per le vacanze di Natale passando di lì da fuori ho visto che era tutto buttato all'aria. Ci erano passati con una ruspettina per fare uno scavo, si vedevano i segni delle ruote. Piantine sparite, terreno compattato. Poi le maestre mi hanno detto che non sapevano a cosa serviva quello scavo, ma il pezzettino d'orto non c'era più. Neanche c'erano più le piante di carciofo che avevamo piantato lo scorso anno e la forsithia, segnalate con canne e sassi e ignorate dagli operai del comune che vanno a tagliare l'erba. Tutto raso al suolo. Pure io mi sono sentita inutile. E immagino anche il signore che sta lì accanto che era venuto col motocoltivatore a lavorarci il terreno perché io non ci riuscivo per il dolore alla gamba. Si era tanto interessato quando aveva visto i bambini lavorare. Mi sono sentita inutile, non presa in considerazione, ignorato anche il poco lavoro. Mi arrendo? Forse, ancora non so.