Il 24 gennaio alla fine l'intervento di Dave è stato rimandato. Eravamo in contatto con loro, mia figlia ha detto che l'avevano appena chiamato per entrare in reparto ma lui si era allontanato "come al solito". Un tentativo di sottrarsi all'operazione e a tutto quello che comporta. Non conosciamo questo compagno della Fiamma. L'abbiamo visto un paio di volte per poco tempo e siccome lei non è loquace, blindata sarebbe la parola giusta, di Dave non sappiamo quasi niente. Sappiamo che suona con un gruppo di amici e compone dei brani musicali. Mauro gli dice di mandarglieli che lui li passa alla radio, ma Dave non lo fa perché non ne è mai completamente soddisfatto. Sappiamo che gli piace fare esercizio fisico, arrampicare. (Come dicono ora, arrampicare, come fosse un verbo transitivo e non è. E' un verbo riflessivo? Arrampicare  sé stessi...Arrampicarsi, si dice, ma la lingua cambia con le mode.) Sappiamo, perchè l'abbiamo visto, che parla poco e sottovoce. Mangia poche cose. Sappiamo che lavora con ragazzi difficili. Sappiamo poco altro. Se non fosse che nostra figlia l'ha scelto per viverci insieme non sapremmo niente, sarebbe un gallese come tanti che non conosciamo. Ma siccome nostra figlia ci vive insieme ci ritroviamo coinvolti nella sua vita. La mattina del 24 gennaio scorso, dopo essersi allontanato "come al solito", è entrato in reparto e poco dopo ci è arrivata la notizia che l'intervento era stato rimandato. Era veramente frustrante, avevano atteso l'operazione per mesi controllando l'ansia e la preoccupazione, si erano mobilitati non solo i genitori di Dave, ma anche il fratello che vive in Francia e aveva chiesto le ferie apposta...E' venuto il nervoso anche a noi che siamo lontani. Poi mia figlia ha scritto che c'era stata un'emergenza per un bambino che doveva essere operato d'urgenza al cervello e serviva anche per lui la macchina per la risonanza. La frustrazione si è spenta immediatamente, come un fuoco quando ci butti un secchio d'acqua e mi è venuto da piangere per quel bambino sconosciuto e per la sua famiglia. Certo in quell'ospedale operano quel tipo di malattie e non altre, quindi un'emergenza poteva riguardare solo quello, ma un bambino... Un bambino ignoto che rimbalza fino a noi da un'ospedale di Liverpool e ti viene da mandare un pensiero di guarigione e conforto, una preghiera. Siamo tutti legati, tutti intimamente strettissimamente legati uno all'altro e ce ne accorgiamo solo certe volte. Non ci hanno fatto vedere in televisione i bambini di Gaza, mentre ci hanno fatto vedere i bambini ucraini, fino a un certo punto. Poi chissà quale valutazione e di chi, ha fatto sì che la guerra di Ucraina diventasse un normale sottofondo del telegiornale. La guerra di Israele invece ci è stata molto raccontata soprattutto dalla parte israeliana, ma Instagram è piena di video e foto di Gaza e dei territori della Cisgiordania, di macerie, morti, bambini, soprattutto bambini, feriti e amputati, bambini che si muovono e perfino corrono appoggiandosi su monconi di braccia, bambini che hanno perso tutte e due le gambe e si arrangiano come possono giocando nella polvere. Qualche volta anche sorridono, che sembra impossibile. Bambini senza piu braccia né gambe. Vedo questi bambini in foto e fimati in Internet, troppi per commuoversi e mi chiedo se il cuore si sia definitivamente paralizzato, finché un bambino sconosciuto operato a Liverpool, quasi un inciampo per altre importanti faccende famigliari di salute, ti fa accorgere di nuovo che non è così. Salute pace e serenità a te e alla tua famiglia, piccolo sconosciuto.