DISUMANIZZAZIONE

 Oggi è il 10 settembre 2025 e la piccola flotta di pace, Global Sumud Flotilla, è in Tunisia e ha subito, la notte scorsa e quella prima, due attacchi con droni che portano ordigni incendiari. Israele non ha rivendicato gli attacchi, ma siccome gli unici che si "avvantaggiano" di una cosa del genere, o credono di trarne vantaggio, sono loro, si pensa che siano loro anche i droni. I droni di Israele sono molto precisi. Come nel "Gioco di Ender" probabilmente sono stati addestrati dei giovanissimi come fosse un videogame. Sono gli stessi giovani che nei filmati esultano dopo aver colpito la testa di un bimbo palestinese o dopo aver fatto saltare una persona per aria. Per ora i media ancora ci permettono di vedere abbastanza filmati da svegliarci, altrimenti non ci si crederebbe. Medici delle varie organizzazioni umanitarie presenti nella striscia hanno via via testimoniato che certi giorni i bambini arrivavano tutti feriti alle gambe, il giorno dopo ai testicoli, oppure alla testa. Si mettevano d'accordo, gli assassini, su un obbiettivo al giorno, come fosse appunto un gioco. 

C'è stato un periodo, quando la mia seconda figlia era alle scuole medie, che con i compagni il pomeriggio giocavano con videogame estremamente violenti che mi facevano paura. Non si poteva evitare, anche se non glieli compravi te e non l'avresti mai fatto lo faceva qualche altro genitore convinto che fossero innocui, o comunque "giochi", e se li vendono e sono ammessi che male c'è? Non so se sia stata fortuna, o se qualcosa dell'educazione abbia funzionato, ma adesso questi ragazzi sono tutti piuttosto in gamba e mi pare quasi un miracolo. 

In questo momento son moltissime le riflessioni quotidiane e è faticoso l'esercizio per il cervello per metterle in fila e renderle ceorenti. La prima forse è la DISUMANIZZAZIONE. Se in una qualunque disputa riusciamo a vedere che il nostro avversario è umano come noi è difficile volerlo annientare, arrivare a misure estreme, perché almeno un po' ci si identifica. Il diritto internazionale è fondato su questo; vero che si occupa di rapporti fra stati, ma prima di questo tratta anche per forza di diritti fondamentali umani. Per capire qualcosa su questi argomenti sono molto utili i video su you tube di Fiore Dumbres. Fatti benissimo, suggerisco di usarli proprio come strumenti di approfondimento, andando a cercare per esempio quello sulla corte penale internazionale. 

In qualche modo chi cresce in Italia per quanto ipocrita e falsa sia la mentalità dominante, assorbe anche qualcosa del cristianesimo. "Ama il prossimo tuo come te stesso" tutti l'hanno sentito dire e molti si saranno posti la domanda di cosa significa in concreto nella vita.  

Per ingenuità o più banalmente per analogia ci vien da pensare che in giro per il mondo la gente pensi un po' come noi. Che prima di alzare le mani su un'altra persona abbia un attimo di ripensamento. Si chieda: posso? sono giustificato? gli farò troppo male? e anche: quali saranno le conseguenze? Perfino le nostre leggi lo dicono, quelle sui limiti della legittima difesa, per esempio.

Da Israele poi ci si aspetta, o io mi aspettavo, che dopo l'Olocausto gli israeliani fossero diventati specialmente saggi. Che avessero esplorato le cause, che conoscessero meglio degli altri la natura umana. Gli scrittori e le persone di cultura ebree hanno dato moltissimo all'umanità e io stessa ho i miei preferiti. La limpidezza di pensiero di Primo Levi, la capacità di esplorare la natura umana di Irène Némirovski, Natalia Ginzburg che mi ha accompagnato fin da ragazza e tanti altri fanno parte della storia mia e di tantissimi in modo che non ci puoi rinunciare se non perdendo parte di te. Per non dire di Freud, Marx e Einstein che hanno segnato il '900. Eppure, nonostante questa grande eredità, eccoci in Israele alla disumanizzazione dell'altro come te, umano, stessa specie, DNA quasi identico se non per uno zero virgola. 

Due cose. La prima: questa cosa fa paura proprio perchè la fa uno come te, umano come te. Se è in lui, se in lui o lei è possibile, è qualcosa che anche te ti porti dentro, che abita anche te e ti viene da rifiutarla. Ci si vede in uno specchio, l'immagine che vediamo si rifiuta e ci fa anche schifo e paura. Ne ho parlato un po' con la mia figlia filosofa di questo poter identificare Israele con tutte le caratteristiche specifiche del Diavolo, a cui non ho mai creduto, ma che adesso vedo personificato. Il diavolo, o c'è chi dice l'Ombra collettiva, o perfino l'Astrale Nero. Mia figlia al solito due parole: "Mamma, è il popolo eletto, e questa è la sua Ombra..."

Il popolo eletto, gli Illuminati dal loro Dio, i portatori della luce che proiettano un'ombra particolarmente oscura e spaventosa. Ma è pericoloso respingere soltanto, rifiutare e condannare, occorre portare in luce, indagare. Su questo proverò a tornarci più avanti. 

Seconda cosa. Come si fa a disumanizzare l'avversario? Sempre una caratteristica del Diavolo, (dal verbo greco diaballo, dividere): si mette una linea di separazione, di qua noi, di là gli altri. Il sionismo fa questo per vocazione. La convinzione che gli ebrei sono il popolo eletto sta alla base di tutto il loro pensiero. Il loro dio sta dalla loro parte. Interviene perfino, certi eventi naturali vengono piegati a significare che il dio di Israele intervenga a favorire il suo popolo e il progetto della Grande Israele. 

Molte persone che hanno avuto a che fare con ebrei israeliani hanno avuto questa esperienza. C'è la ragazza che ha vissuto con un'israeliana in una casa di studenti e ha sperimentato la prepotenza violenta e la maleducazione, il "sempre prima io!". C'è il giornalista che parla in televisione, c'è il fenomeno Parenzo, ci sono i turisti israeliani che attaccano fisicamente degli sconosciuti per strada o nei negozi perché gli vedono addosso un foulard con i colori della Palestina. Altri turisti israeliani che non vogliono pagare il conto al ristorante perché prima hanno mangiato poi si dichiarano offesi dalla bandiera palestinese esposta. Tutti piccoli episodi che presi uno per uno non farebbero notizia. Rimangono in memoria perchè sono strani, ma per quel che ognuno di noi ne sa possono essere piccole eccezioni che non fanno una regola. La fanno se messe tutte in fila, tutte insieme, allora descrivono un comportamento comune. Come molti anni fa, ero in vacanza dalla zia a Viareggio. Aveva una casa lì e per la stagione prendeva ombrellone e cabina al Bagno Principe di Piemonte, allora il più chic  e costoso, frequentato dai nuovi e vecchi industriali di Prato, dai  nobili più o meno decaduti, dai ricchi. Mi ci sentivo spaesata. Un giorno si presentò una ragazza, circa la mia età di allora, intorno ai 18, viaggiava sola. Mi ricordo come entrò camminando al centro, decisa, testa alta. Piccola di statura, bel viso senza sorriso, esponeva il corpo come un animale selvaggio molto aggressivo. Portava un foulard annodato in testa come si vede ora sulle donne israeliane tipo Daniella Weiss. Subito si seppe che stava andando in Israele per vivere lì e si era fermata qualche giorno al mare. Non si era fermata in un posto qualunque, ma nel bagno più costoso di Viareggio. Mi colpì subito moltissimo la sicurezza con cui si muoveva, per niente intimorita dal fatto di essere sola e femmina, anzi. Mi venne il pensiero che fosse alla ricerca di un'esperienza sessuale usa e getta, ma mi censurai subito. Pensavo sempre di aver pensieri inadatti, sbagliati e da respingere. Ora invece penso che quella ragazza emanava un forte disprezzo per tutti gli altri intorno, come se non esistesse altro che lei. Un'energia che comanda e respinge. Un episodio piccolo, ma mai dimenticato, che mi è tornato in mente in questo periodo.

Le piccole esperienze che possiamo aver avuto, tutte insieme alla luce di quel che succede acquistano un nuovo significato. Poi ci sono le parole dei sionisti. Anche se non si dichiarano tali si capisce benissimo da quello che dicono. Il giornalista Maurizio Molinari, ebreo che ha vissuto molti anni a Gerusalemme, dopo l'ennesimo ordine di evacuazione di una zona di Gaza ha affermato che Netanhiau offre alla popolazione  la possibilità di spostarsi, addirittura li avvisa per sms o gettando volantini con i droni. Qui la disumanizzazione è totale e manifesta: la popolazione è stremata e affamata, sporca, sfinita dal caldo che è stato terribile come in Italia solo che loro avevano raramente edifici sani, spesso tende e altrettanto spesso niente. Ci sono video con bambini con eruzioni cutanee su tutto il corpo per il caldo, per l'aria asfissiante e tossica (pensiamo ai cadaveri dispersi fra le macerie) e per la pochissima acqua disponibile. Molti sono anziani, o piccolissimi, molti i bambini senza piu nessuno di famiglia, molti feriti e amputati, senza altri mezzi che le gambe, chi ce le ha, e questo gli ordina di spostarsi come fossero pedine di un gioco da tavolo. Mandrie di bestie da macellare. Per Molinari evidentemente sono questo, non umani. Ne parla con distacco, senza alcuna partecipazione o pietà. Spostati in qua, in là, sulla cartina di una città distrutta. Eppure Israele dovrebbe sentirsi più che vendicato per il 7 ottobre. Hanno ucciso a oggi quasi 65000 mila persone e certi studi fatti negli USA portano il conto a 400000. Ricordiamoci anche che stiamo mettendo insieme un codice di diritti e comportamenti per trattare meglio gli animali da carne, ma questi sono esseri come noi ...E Molinari è solo uno che mi viene in mente. Ci sono gli intellettuali israeliani non di destra estrema o anche sedicenti di sinistra che si sono espressi. Fa impressione sentirli perché esprimono preoccupazione prima per gli ostaggi, poi per l'immagine di Israele sul piano internazionale. Fine. 

Poi c'è una parte della società israeliana che non sappiamo quanto sia grande, perché conta pochissimo, che vive con la popolazione dei territori occupati. Lavorano con loro, fanno teatro, animazione sociale per la pace e la comprensione reciproca, insieme, israeliani e palestinesi, o fanno "presenza protettiva ", ovvero stanno con la popolazione per proteggerla e testimoniare quello che avviene. I territori occupati o West Bank sono quelli dove non è presente Hamas, ci dicono, da cui il governo sta cacciando i legittimi abitanti palestinesi, che sono famiglie di pastori, beduini ecc, sostenendo e incoraggiando i cosiddetti "coloni", bande di barbari a bordo di Suv. Brutti di aspetto, spesso sudici e cattivi, visibili in tanti filmati su instagram, infieriscono su una popolazione inerme che reagisce poco o nulla perché questi sono autorizzati e coperti dalla polizia israeliana. Purtroppo fra questi "coloni" molti sono giovanissimi, filmati in atteggiamenti molto violenti nei confronti di uomini e donne anziani a cui dovrebbero mostrare un minimo di rispetto. 

Questi israeliani contrari al governo che operano concretamente per la pace venendo anche picchiati come le persone che difendono sono la parte migliore della società israeliana e possono insegnare la pratica della pace in giro per il mondo perchè l'hanno imparata sulla propria pelle. Sono veramente esseri speciali perché vivere all'inferno restando umani significa avere per davvero una grande anima.

Perché dire che Israele è un inferno? Lucio Caracciolo, direttore di Limes, in un video quasi scolastico di almeno un anno fa raccontava la società israeliana. Non sono molti, intorno a 10 milioni, ma vivono in un territorio piccolo. Per pochi che siano sono divisi in gruppi distinti e separati. Quartieri interamente di ebrei ortodossi, o di destra estrema, oppure progressisti, alcuni fisicamente separati dal resto del centro abitato, altri con un confine esistente ma poco visibile. Abitudini, idee e scuole proprie. Comunità identitarie in alcune delle quali si insegna l'odio, questo lo dicono israeliani che, una volta usciti da Israele, hanno visto la differenza. La violenza invece è aria che tutti respirano, d'altra parte hanno questi nemici coabitanti palestinesi a cui hanno rubato la terra che si capisce rappresentino una minaccia costante. Per difendersi gli hanno reso la vita molto difficile anche a colpi di burocrazia. Suad Amiry in un suo racconto dice che la sua cagnolina per arrivare da Ramallah a Gerusalemme ha bisogno di meno documenti di lei. Ci scherza sopra. Carte, documenti, moltissimi checkpoint e cancelli e muri. Check point fra la casa dove abita un bambino e la sua scuola. Check point fra casa e ospedale, fra casa e terreni di proprietà da coltivare. A volte per motivi sconosciuti il check point non funziona e  devi tornare indietro. Non vai a scuola, se stai male non puoi essere curato. Certe volte dura parecchi giorni. Se succede nel periodo di raccolta delle olive non fai l'olio o ti va a male la verdura nell'orto. Punti di controllo e tante armi e soldati che dal '48 in poi hanno ammazzato tanta gente, che andava a scuola, a lavorare, nei campi. Tutti i palestinesi possono essere terroristi, non c'è alcuna certezza al riguardo, possono "radicalizzarsi" di punto in bianco, se gli ammazzano un parente o altro motivo simile invece di accettarlo possono decidere che è troppo, il limite superato e bisogna reagire, quindi meglio prevenire e trattarli tutti come terroristi. D'altra parte ci sono stati moltissimi attentati e gente che si trasforma in bomba vivente e si fa saltare per aria. Questo sembra sia il clima in Israele, dai racconti, dai video, però un clima normale, in cui gli israeliani riescono a vivere, produrre, fare affari, educare bambini. Tanti bambini, soprattutto i fanatici. Dice: ce l'hanno coi palestinesi perchè sono loro nemici. Mah, insomma... Mi ha colpito molto una notizia passata inosservata quando Israele ha bombardato l'Iran qualche tempo fa. L'Iran ha risposto con un altro bombardamento, ma in Israele, con questo clima in cui vivono, hanno costruito dei rifugi sotterranei molto efficienti. Questi rifugi però sono solo per cittadini israeliani. Significa che i lavoratori stranieri che vivono lì stabilmente o temporaneamente non ci potevano entrare. Gente che è lì per lavoro, arriva da paesi lontanissimi, Bangladesh, India, Indonesia, Filippine e in nessun modo partecipa al conflitto perenne o condivide la mentalità corrente. Chi va a lavorare in Israele se bombardano sta sotto le bombe, cavoli suoi. Quindi questo processo di disumanizzazione riguarda non solo il nemico, ma chiunque non sia israeliano. Questa cosa è molto interessante e la vediamo all'opera, più in grande e per analogia, nei bombardamenti dei vari stati, confinanti e non, degli ultimi tempi: Siria, Libano, Qatar, ecc.